OpereMostreBiografia

SISTOLE E DIASTOLE
2020 – Tecnica mista in gesso e lattice

*Le valvole regolano il corretto flusso del sangue.
È una riflessione fatta sul corpo.
Porta con sé il bisogno di corazzarsi mantendosi salda nel suo centro.
Si libera della gravità, rivolgendosi al cielo. Equilibrata nel peso, la sfera lascia osservarsi all interno senza troppi misticismi o remore.
I petali, aperti verso l’esterno, sono liberi. Si fanno toccare, modificare nella loro naturale ondulazione.
Ne immagino il respiro, l’apertura, la chiusura. il dare e ricevere. L’accogliere, il liberare.

TAMPONA
2016 – Tecnica mista 80x40cm

Una finestra, uno specchio sulle nostre ferite, sui nostri sbagli, su ciò che dimentichiamo con troppa facilità, sulle emozioni messe da parte.
Tamponare non vuol dire cancellare. É solo un rimedio provvisorio a una situazione.
Argina, contiene, ma il tempo é l’unico che può davvero sanare una ferita.
Il tempo é l’unico che può farci specchiare nelle ferite con una consapevolezza diversa e matura.
Liberi, di vivere le fragilità, con sincerità.

URNA D’AMOR VISSUTO
2014 – Tecnica mista

1. Raccoglitore del ricordo. Recipiente che con l’andar del tempo perde di significato, divenendo solo complemento d’arredo.
Ciò che resta ricordo, sono gli attimi, i luoghi, i sapori fissi nella mente.
1bis. Tuttavia, col tempo, ciò che è emozione genera nascita di una forma nuova primordiale di sentimento.

CARNE E PASSIONE
2010 – Tecnica mista

Istinti della carne, passione, pulsioni del sangue, intimità, aria calda e senza uscita, respirata troppe volte. Tutto l’amore avvelenato. Sentire l’orgoglio che pian piano si impossessa del nostro corpo e soffoca il cuore.
Il cuore non può esser riempito d’amore e odio per troppo tempo.
Piaceri, voglie, lacrime e sapori.
Quest’opera sintetizza visivamente quanto di più quotidiano l’uomo, spesso, è portato a vivere. Crea un corazza attorno alle proprie emozioni.
È un’esplosione di viscere, emozioni che trovano uno spiraglio dal quale uscire facendosi spazio con forza. Un inno e al contempo un invito all’essere “libero” da sovrastrutture sociali e social…
Libero, di vivere le sue fragilità e i suoi sentimenti con sincerità.